Frida Khalo, una delle artiste più emblematiche del nostro tempo

Frida, un’altra immagine si sovrappone alle altre, più recente ma vividamente profonda: vedo il viso dallo sguardo intenso di Frida Kahlo, la grande pittrice messicana che come nessun altro ha saputo reinterpretare attraverso le sue opere se stessa ed il suo amato Messico. La sua casa, chiamata Casa Azul sta nel quartiere di Coyoacán. La priva volta che vidi Frida fu sulla copertina di un libro: “Viva la Vida”. Rimasi affascinata dal suo volto: le labbra carnose, i grandi occhi scuri che ardevano di forza, le folte sopracciglia, l’ovale irregolare incorniciato da capelli nerissimi resi ancor più corposi dai fiori voluttuosi che tanto amava. Intuivo i contrasti che le avevano tracciato l’anima ed ero decisa a “conoscerla”. Fu con questa voglia segreta che varcai, non senza emozioni, la soglia della sua “casa azzurra”. Pochi attimi sono stati sufficienti per avere la sensazione di esser proiettata nella sua vita costellata da tanti eventi dolorosi che le forgiarono un carattere ribelle ma estremamente vivo e passionale.

FRIDA KHALO

Fu una delle più carismatiche e controverse figure della storia moderna messicana. La sua arte nasce dal suo stesso corpo, dal suo dolore. Una vita emotivamente intensa, al di fuori di ogni regola, che si schiude nel momento in cui incontra, per la prima volta, il pittore Diego Rivera.
Nasce il 6 Luglio 1907, a Città del Messico, nel quartiere do Coyoacán, nella “casa azzurra”, che ancora oggi è visitabile ai turisti.
La sua vita fu costellata da eventi dolorosi che le forgiarono un carattere ribelle ma estremamente vivo e passionale. A sei anni fu colpita dalla poliomielite: la sua gamba destra divenne esile ed il piede rimase più piccolo dell’altro.
Nel 1922 si iscrisse alla “Escuela Nacional Preparatoria”, una scuola ritenuta, all’epoca, tra le migliori del Messico. In quel periodo iniziò il suo sostegno alle idee socialiste-nazionaliste del Ministro della Pubblica Istruzione José Vasconcelos
Fu in questa scuola che Frida Kahlo incontrò per la prima volta Diego Rivera, l’uomo al quale la sua vita fu indissolubilmente legata fino al giorno della sua morte prematura. In quell’anno, era il 1922, Diego Rivera preparava il suo primo murales.

La vita della Kahlo ebbe una dolorosa svolta nel 1925: mentre tornava da scuola l’auto sul quale si trova si scontrò con un tram. Ci furono alcuni morti ed ella rimase gravemente ferita, riportando ferite al bacino e alla schiena che le procurarono negli anni a venire forti e permanenti dolori. Questa sua situazione, sempre al limite della sopportazione del dolore, traspare in quasi tutta la sua opera successiva. Per anni fu costretta a portare busti a sostegno della colonna vertebrale compromessa. Uno di questi si trova nella sua casa-museo a Coyoacán.
La lunga degenza a letto la costrinse ad un percorso interiore profondo e rappresentò temi riguardanti soprattutto l’universo femminile. Infranse tabù riguardanti il corpo e la sessualità e la scampata morte la indusse ad una ricerca interiore più consapevole. Ci fu il periodo in cui vestiva con abiti maschili, sfidando le regole comuni, dando di sé l’immagine di donna indipendente e straordinaria. Successivamente indossò il costume tradizionale Tehuantepec, ricco di ornamenti e colori, testimone di un mondo matriarcale. Non smise mai di indossare questi costumi, divenendo la personificazione dello “spirito nazionale”.

Sposò Diego Rivera nel 1929 e durante i primi anni di matrimonio lo seguì anche negli Stati Uniti, poiché a Rivera, all’apice della sua carriera, furono commissionati molti murales.
La vita coniugale di Frida Khalo e Diego Rivera fu turbolenta e segnata da momenti di profonda crisi, dovuti soprattutto all’infedeltà mai nascosta di Rivera, che ebbe una relazione anche con Cristina, sorella di Frida Kahlo. Il loro rapporto si incrinò, era il 1935, e la Kahlo iniziò ad avere rapporti con altri uomini e con donne.
Ebbe una breve storia d’amore con Trotzkij. Fu solo nel 1938 che la carriera artistica di Frida Kahlo ebbe una svolta e iniziò a vendere i suoi quadri.
Allestì la sua prima mostra personale in America. In quegli anni le Gallerie d’Arte d’Avanguardia era rare e la mostra fu un evento culturale di rilievo. In seguito fu molto apprezzata e dipinse un quadro anche per Clare Boothe Luce (Ambasciatrice USA in Italia nel 1953, durante il mandato del presidente Dwight Eisenhower). Seguì una nuova crisi nella vita coniugale con Diego Rivera, che portò la Kahlo anche in Europa. Divorziarono nel 1939. Il suo dipinto “Le Due Frida” esprime molto bene il malessere di quel periodo, lasciando trasparire il profondo dolore per la perdita del marito. Si risposarono nel 1940 a San Francisco. Muore nel 1954 per un’embolia polmonare. Anche la sua morte, come lo fu la sua vita, fu un avvenimento spettacolare: la sua bara fu ricoperta dalla bandiera rossa del partito comunista, provocando reazioni e tumulti pubblici. L’urna con le sue ceneri si trova nella “casa azzurra”, donata da Rivera al popolo messicano per farne un “museo pubblico”.

COYOACÁN E LA CASA-MUSEO DI FRIDA KAHLO o “CASA AZUL” (Città del Messico)

Coyoacán è il quartiere artistico di Città del Messico dove si trova la “Casa Azul”, ovvero l’abitazione-studio dove visse l’artista Frida Kahlo insieme al marito Diego Rivera, uno dei più famosi pittori del Messico del ‘900. Nelle varie sale sono ancora oggi visibili gli arredi, opere minori dell’artista nelle quale emerge tutta la potenza della sua opera, ritratti e vari oggetti di arte popolare e pezzi preispanici. Vi si possono ammirare anche alcuni dei costumi regionali indossati da Frida Kahlo. Nei pressi di Coyoacán, nel quartiere di San Ángel suggeriamo di visitare la “casa del Risko”, voluta da un notabile di nome Fatela. Ha al suo interno una bellissima fontana decorata con “azulejos” (piastrelle in ceramica con decorazioni di colore azzurro) e conchiglie di madreperla. Il sabato, nel suo interno, si tiene un mercato artigianale.
Aperto da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00

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