Cacao e Cioccolato, tra mito e storia
Dal nostro blog ... MessicoCioccolato: dono della natura, delizia della mente e del palato, la bevanda più amata, quella che mette fuoco e ardore nelle vene, buonumore e buona disposizione verso gli altri. Per questo saggi e scrittori di ogni epoca ne hanno sempre decantato le proprietà terapeutiche. Ci fu un tempo in cui la polvere di cacao, mescolata con altre spezie e allungata con acqua calda era considerata una “bevanda divina”. E proprio per queste “miracolose” caratteristiche, possiamo affermarlo con un largo sorriso, il cioccolato era un dono delle divinità, qualcosa che l’uomo aveva scoperto.
La vera origine del cioccolato lavorato, che risale a circa tremila anni fa, sembra sia da attribuire agli Olmechi che abitarono la regione a sud del Messico. Da qui arrivò, passando attraverso le epoche storiche delle civiltà meso-americane, giunge fino alle corti dei sovrani della civiltà azteca, periodo nel quale il cioccolato acquistò grande importanza sia come bevanda, simbolo del sangue umano nei rituali religiosi, sia come moneta e merce di scambio. Il cacao, scrisse Diego de Landa, vescovo spagnolo e cronista della sua epoca, “è l’oro di questo paese e serve come denaro anche nella piazza di Chichen-Itzá”. I cuochi aztechi, conoscendo ingredienti fondamentali quali la farina, le uova e lo zucchero, si sbizzarrivano in ricette per la delizia dei palati dei loro sovrani. L’Imperatore Montezuma era un fanatico del “chocolátl”, una bevanda preparata con polvere di cacao, vaniglia e altre spezie. Il perché gli Aztechi davano tanta importanza a questa bevanda è spiegato da una leggenda: si raccontava che nei tempi antichi una principessa, lasciata a guardia di un tesoro, piuttosto che rivelarne il nascondiglio agli invasori, preferì farsi uccidere. Dal suo sangue nacque la pianta del cacao i cui semi “sono amari come la sofferenza, rossi come il sangue e forti come le virtù”.
Gli Spagnoli, che colonizzarono il Messico nel 1519, introdussero il cacao in Spagna e poi nel resto d’Europa.
Nelle foto: pianta di cacao + Hacienda de la Luz (Messico) dove si coltiva il cacao
Nel 1615 la giovanissima principessa spagnola Anna sposò Luigi III e portò con sé l’amore per la cioccolata.
Quando Luigi XIV, il Re Sole, sposò Maria Teresa, Infanta di Spagna, divenne un’abitudine a Corte bere una tazza di cioccolato caldo durante le udienze. Nel 1770 fu inaugurata in Francia la prima Fabbrica di Cioccolato..
Anche Alphonse de Richelieu, cardinale di Lione e fratello maggiore del più noto Richelieu, ministro del Re Sole, beveva la cioccolata per calmare la sua milza e pacificare il suo carattere furioso e folle.
Il cardinale Mazarino, successore di Richelieu nel 1643, ebbe una particolare passione per la cioccolata e portò dall’Italia due cuochi esperti nell’arte di preparare il cioccolato.
Si racconta che Madame de Pompadour possedesse il più costoso servizio da cioccolata in porcellana che esistesse al mondo.
E Goethe stesso fu un vero fanatico della cioccolata, tanto da collezionare raffinate porcellane per la degustazione.
Al Kunsthistorische Museum di Vienna è conservata una cioccolatiera in vermeil dorato e tazze da cioccolato in porcellana cinese rivestite d’oro appartenute all’imperatrice Maria Teresa d’Austria.
A cavallo tra il ‘500 e il ‘600 la cioccolata giunse in Italia, precisamente in Piemonte, grazie a Caterina, figlia di Filippo II di Spagna, che sposò nel 1585 Carlo Emanuele I, duca di Savoia.
1828 – l’imprenditore olandese Van Houten, al quale si deve la diffusione del cioccolato in polvere in Europa. A lui si deve l’invenzione che portò la rivoluzione nel mondo della cioccolata: egli trovò il modo di mescolare il cacao in polvere con lo zucchero e con il burro di cacao. Ottenne una pasta che risultò più morbida e facile da modellare in appositi stampi.
A Napoli, allora possedimento spagnolo sotto il regno dei Borboni, la ricetta della cioccolata arrivò prima che altrove. Infatti, questa terra fu il regno della cioccolata prima di diventare il regno del caffé. Anche la Sicilia era, a quei tempi possedimento spagnolo, non a caso ancora oggi vi si trovano laboratori artigianali che preparano la cioccolata alla moda spagnola.
Il padre del cioccolato al latte fu invece Jean Tobler: nel 1870 il cioccolato al latte appare per la prima volta sul mercato.
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