Tour Campania #tuttaperte

Prima colazione in albergo.  Al mattino visita di Salerno, importante porta di accesso alla Costiera Amalfitana. Probabilmente di origine etrusca, i primi nuclei abitativi risalgono al V sec. a.C. Nel 194 diviene colonia di Roma e prende il nome Salernum. Nei secoli successivi fu dominata da Goti, Bizantini, Longobardi e Normanni. Roberto il Guiscardo, duca di Puglia, di Calabria e di Sicilia, nel 1077 la rese capitale del suo dominio e raggiunge il massimo splendore anche grazie alla famosa Scuola Medica Salernitana, la più importante fonte di conoscenza medica in Europa nel Medioevo. Il suo centro storico medievale, principalmente pedonale, è il cuore della città, con negozi di artigianato e botteghe orafe. Oggi Salerno è una città ricca e variegata e un polo culturale per la sua regione. Del regno longobardo ammiriamo il Castello di Arechi, nato come fortezza difensiva della capitale del Ducato e costruito su preesistenti strutture risalenti ad epoca bizantina, a 300 mt sul livello del mare e con una spettacolare vista della Costiera Amalfitana. Ospita al suo interno il Museo Archeologico con ceramiche, vetri, monete e armi rinvenute nella zona che raccontano la storia della città. Magnifico il Duomo, costruito nel 1080 e dedicato al patrono San Matteo, con la splendida cripta rifatta nel ‘600 in stile barocco e il Campanile arabo-normanno, alto 52 metri, del XII sec.

Pranzo libero.

Primo pomeriggio, partenza per Benevento, nell’entroterra campano tra i fiumi Sabato e Calore. La città Osco-Sannita fondata nell’VIII a.C., ha un passato ricco di storia. In epoca romana acquistò grande importanza e raggiunse il suo apice in epoca ducale. Del glorioso passato vi sono molte testimonianze di grande pregio storico e artistico. Di particolare interesse il Complesso di Santa Sofia, una delle più geniali e interessanti costruzioni del primo Medioevo, inaugurata nel 762 d.C., simbolo dell’architettura longobarda e patrimonio Unesco. La sua pianta è tra le più singolari costruzioni di epoca medievale, per metà circolare e per metà stellare. Adiacente alla Chiesa vi è il Chiostro, stupenda opera del sec XII  che ospita la sede del Museo del Sannio con sezioni dedicate all’archeologia, alla numismatica, all’arte medievale e moderna e una pinacoteca con un interessante raccolta di opere che vanno dal ‘500 al ‘900. L’Arco di Traiano eretto nel 114 d.C. in onore dell’Imperatore del quale porta il nome, è uno dei simboli di Benevento ed è considerato il più ricco e tra i meglio conservati archi trionfali romani. L’Arco si trova all’inizio della via Traianea che univa Brindisi a Benevento. Maestosa la Rocca dei Rettori che sorge nella parte più alta della città e che rappresentare un’importante testimonianza della storia della città. Insieme al Duomo, la Rocca è del periodo pontificio.

Al termine delle visite, trasferimento in hotel e sistemazione nelle camere riservate.

Cena in trattoria tipica. Pernottamento.
Nella foto: Salerno, cripta del Duomo

Curiosità su Salerno: dal 2006 Salerno ospita una manifestazione unica nel suo genere che ha fatto conoscere la città nel mondo: Luci d’Artista. Si tratta di luminarie spettacolari che illuminano e abbelliscono la città nel periodo natalizio e le cui istallazioni artistiche, vere e proprie opere d’arte che ogni anno seguono un tema principale, creano al calar del sole un effetto magico e straordinario. Attira ogni anno circa un milione di visitatori durante tutto il periodo.

Curiosità su Benevento: nel periodo longobardo molte le donne protagoniste della storia della città e questo le valse la nomea di “città delle “Streghe”. Ma di Strega a Benevento ce n’è una sola: quella del suo liquore, il prodotto enogastronomico di eccellenza sannita, nato per volontà di Giuseppe Alberti che decise di creare una fabbrica di liquori sfruttando il fascino della leggenda. Nacque un liquore dal colore giallo oro, un distillato di erbe e magia la cui ricetta segreta è tramandata da generazioni nella famiglia Alberti.

Prima colazione in albergo. Partenza per la visita del territorio sannita. La Regione del Sannio Beneventano è considerata una delle zone più adatte per la produzione vitivinicola.  Percorrendo le falde del Monte Taburno si entra nella terra di vini DOC come il Solopaca e l’Aglianico, vini forti e generosi frutto di antiche tradizioni che ancora oggi si tramandano. Guardia Sanframondi è una cittadina dal caratteristico aspetto medievale in posizione dominante nella Valle del Calore, territorio abitato fin dalla preistoria. Il nucleo moderno del paese fu costruito intorno al Castello Sanframondi. Ogni sette anni si svolgono i Riti Penitenziali in onore dell’Assunta cui è dedicato anche un Santuario. Molti i siti di grande interesse storico-artistico come il Castello Medievale, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa di S. Rocco, la Basilica di S. Sebastiano e il Museo delle Farfalle con un’esposizione che raccoglie circa mille esemplari provenienti da tutto il mondo.

Pranzo in una tenuta vinicola.

A seguire, partenza per Sant’Agata dei Goti che sorge sul luogo dell’antica città sannitica di Saticula e vanta numerose testimonianze di epoca romana oltre che notevoli opere d’arte. L’aspetto della città è molto caratteristico sorgendo su una terrazza naturale all’imbocco di due fiumi. La diocesi di Sant’Agata risale a un’epoca molto antica e nel medioevo la città diventò sede vescovile. Ciò ha fatto si che il patrimonio artistico si concentrasse in particolare nelle chiese come Il Duomo, fondato nel 970 e dedicato all’Assunta con il primitivo arco romanico e la Cripta importante testimonianza della chiesa romanica del XII sec e affreschi risalenti al 1300; la Chiesa dell’Annunziata fondata nel 1238 e la Chiesa di S. Menna edificata alla fine dell’XI sec che conservano originarie testimonianze artistiche e architettoniche.

Cena in osteria tipica a Sant’Agata, rientro in hotel. Pernottamento.
Nella foto: Sant’Agata dei Goti

Dopo la prima colazione, partenza per Caserta e visita della splendida Reggia voluta dai Borbone. La sua edificazione iniziò nel 1752 sul progetto originario del Vanvitelli. La sua pianta rettangolare include molti corpi di fabbrica che si innalzano su ben 5 piani e ad oggi è considerato uno tra i più grandiosi palazzi monumentali del mondo. Il Palazzo Reale ha una pianta rettangolare con quattro cortili, con 1200 stanze servite da trentaquattro scale e illuminate da 1742 finestre. Spettacolare lo Scalone d’Onore che collega in modo scenografico il vestibolo inferiore a quello superiore e dal quale si accede ai bellissimi Appartamenti Reali, ricchi di decori e stucchi in perfetto stile settecentesco. Un grande parco con giardini all’inglese con scorci pittoreschi e suggestivi e per la presenza di piante esotiche fa da cornice alla Reggia, la cui imponenza e bellezza sono paragonabili alla reggia di Versailles. Nei secoli passò alla Casa Reale dei Savoia per poi divenire Patrimonio dello Stato Italiano. .Dal 1997 la Reggia, con il vicino Acquedotto Carolino e il Complesso di San Leucio, fa parte della lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Pranzo libero.

Nel pomeriggio, visita del piccolo borgo medievale di Casertavecchia, il borgo medievale alle pendici dei monti Tifatini a 401 metri di altitudine e a 10 km di distanza da Caserta che mantiene intatto il suo fascino. La posizione panoramica, l’aspetto caratteristico e lo straordinario patrimonio artistico, fanno dell’antica Casairta una meta molto interessante. Di notevole interesse la splendida Cattedrale dedicata a San Michele costruita nel XII secolo e raro esempio di architettura arabo-normanna. A seguire visita del Belvedere e Real Colonia di San Leucio, il complesso monumentale nato dal sogno di Re Ferdinando di Borbone di creare una comunità autonoma con il suo nome. Nasce così nel 1789 Ferdinandopoli, ovvero un’utopistica comunità senza discriminazioni sociali improntata alla meritocrazia e alla fratellanza, con un suo proprio statuto con leggi e regole di buon governo. Fino alla metà dell’ottocento San Leucio conobbe un incredibile sviluppo industriale legato soprattutto alla lavorazione della pregevole seta conosciuta in tutta Europa. Ancora oggi è possibile ammirare telai e strumenti per la lavorazione della seta perfettamente funzionanti. Il complesso monumentale di San Leucio comprende gli Appartamenti Reali, il Giardino all’italiana e il Museo della Seta.

Cena in ristorante. Pernottamento.
Nella foto: Reggia di Caserta

Prima colazione in albergo. Partenza per i Campi Flegrei, la vasta area a nord-ovest di Napoli che di fatto è zona vulcanica formata da una ampia caldera che misura circa 12 km x 15 km. L’ultima eruzione si è verificata nel 1538. Andremo alla scoperta delle bellezze naturali e delle testimonianze storiche ed archeologiche della zona. La “terra ardente” e mutevole, luogo di miti e di giganti, ingresso all’Ade e centro del culto dell’oracolo, definita da Goethe durante il suo Gran Tour (1813-1817) come “la regione più meravigliosa del mondo sotto il cielo più puro ed il terreno più infido”. Questa terra accolse le prime colonie greche e l’Impero Romano la trasformò nella “la costa che ospita il mondo”. Il promontorio tufaceo del Rione Terra di Pozzuoli accolse i primi coloni romani, qui giunti nel 194 a.C., che fondarono Puteoli nome derivato dall’abbondanza delle sorgenti minerali raccolte in piccoli pozzi. Sotto le fondamenta degli edifici seicenteschi è ancora oggi possibile visitare parte della città sotterranea grazie ai ritrovamenti della primitiva cinta muraria greca, della struttura urbanistica romana e di parte del Tempio Augusteo inglobato nella Cattedrale. Il Complesso delle Antiche Terme Romane rese Baia la stazione termale più ricca e mondana dell’Impero con il suo enorme agglomerato di ville, terme, giardini e alberghi. Baia infatti non fu mai una vera città, eppure molti personaggi della Roma Antica, da Pompeo a Giulio Cesare, da Nerone ad Adriano, amavano soggiornarvi. Il complesso archeologico di Baia è costituito da una serie di nuclei edilizi a carattere prevalentemente termale e residenziale, databili tra il secondo e il terzo sec. d.C. ed interpretabili come il Palatium Baianum. Ancora oggi passeggiando tra i resti archeologici e ammirando il panorama sul golfo flegreo è possibile rivivere le atmosfere del tempo. Per effetto del bradisismo parte delle antiche strutture è stata sommersa dal mare ma è ancora visibile a pochi metri di profondità.

Pranzo in ristorante tipico puteolano.

Nel pomeriggio visita al parco archeologico ambientale del Pausilypon, di estremo interesse naturalistico e archeologico oltre che paesaggistico, all’interno del Parco Archeologico della Gaiola, lo spettacolare complesso di epoca romana al quali si accede attraverso l’imponente Grotta di Seiano. I resti più significativi sono quelli della con la splendida villa detta “Pausilypon”, adagiata su un costone sul mare, voluta da Publio Vedio Pollione, ricco quanto discusso cavaliere romano, nel I secolo a.C. Il complesso includeva non soltanto la villa ma anche giardini, impianti termali, aree ludiche, i resti del Teatro dell’Odeion, immersi nella bellezza del paesaggio di fronte al mare, ancora ben conservato.

Al termine delle visite, trasferimento a Napoli e sistemazione nelle camere riservate.

Cena in trattoria tipica napoletana. Pernottamento.
Nella foto: Pausilypon

Prima colazione in albergo. Intera giornata dedicata alla visita guidata di Napoli. Si inizia con la Cattedrale meglio conosciuta come il Duomo di Napoli, voluta da Carlo II d’Angiò nel 1313, in stile gotico seppur parzialmente alterato dai vari interventi architettonici avvenuti nel corso dei secoli. Al suo interno la Reale Cappella di San Gennaro dove sono custodite le reliquie del Santo: il busto reliquiario, capolavoro di scultura gotica, con il cranio e la teca contenente il sangue del Santo che torna a sciogliersi tre volte l’anno. Proseguimento verso il Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore che, come in un viaggio a ritroso nel tempo, ci porta dal V secolo a.C fino al XVIII secolo d.C. Del complesso fa parte la Basilica omonima, tra le più antiche di Napoli, spettacolare esempio di architettura gotica al cui interno si trova il Museo dell’Opera di San Lorenzo Maggiore che conserva molti costumi e arredi del convento. Sotto il complesso si trova l’area archeologica greca risalente all’antica Neapolis greco/romana la cui fondazione è datata intorno al 475 a.C, il più rilevante sito del centro storico di Napoli a circa 10 metri di profondità. Attraverso la stratificazione si può ben comprendere il succedersi delle varie epoche. La nostra visita prosegue verso il Museo Cappella Sansevero, nel centro storico di Napoli all’interno del palazzo nobiliare del principe di Sansevero, Raimondo di Sangro. All’interno alcuni tra i più splendidi capolavori dell’arte scultorea, patrimonio artistico della creatività barocca, primo tra tutti il Cristo Velato, opera di Giuseppe Sammartino (1753), al centro della cappella, una delle opere più suggestive al mondo. Accanto un’altra scultura che vibra quasi come fosse umana, prodigiosa tessitura nel marmo: il Disinganno, capolavoro di Francesco Queirolo.

Pranzo libero.

Visita del Complesso Monumentale di Santa Chiara, anche questo nel cuore del centro storico di Napoli, la più grande basilica gotico-angioina della città con il chiostro maiolicato, il presepe napoletano con pastori del settecento e ottocento, il museo dell’Opera, l’area archeologica. Nell’antistante piazza si potrà ammirare la guglia dell’Immacolata: obelisco barocco di fronte alla Chiesa del Gesù costruita dai gesuiti.

Cena in trattoria tipica napoletana.
Rientro in hotel e pernottamento.
Nella foto: Chiostro nel Complesso Monumentale di Santa Chiara

Prima colazione in albergo. Partenza, di prima mattina, per il Parco Nazionale del Vesuvio, un concentrato di ricchezze naturalistiche, storia della vulcanologia, paesaggi mozzafiato, coltivazioni secolari e tradizioni che rendono l’area vesuviana uno dei luoghi più affascinanti e tra i più visitati al mondo. L’escursione è un viaggio tra storia, geologia e natura. Una piacevole e panoramica salita di circa 800 metri ci porta fino al Gran Cono per poter camminare lungo il cratere del Vulcano e godere di una splendida visuale su gran parte della Campania. Proseguimento per Oplontis, località archeologica vesuviana seppellita a seguito della drammatica eruzione del 79 d.C., probabilmente quella che offre le più significative testimonianze monumentali del suburbio pompeiano. Ciò che caratterizza Oplontis è la presenza di due monumentali edifici di diversa destinazione: la Villa di Poppea, un grandioso e lussuoso complesso a carattere residenziale e la Villa di L. Crassius Tertiu, attualmente non aperta al pubblico, corrispondente ad un’azienda la cui attività era incentrata sulla lavorazione di prodotti della terra, in particolare vino e olio. La Villa di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone, e Patrimonio dell’Umanità per l’UNESCO). La villa, monumentale residenza, risale alla metà del I secolo a.C. ed è considerata la più vasta villa suburbana di epoca romana finora conosciute, così ampia da contenere un piccolo complesso termale, ricca di affreschi che creano veri e propri “trompe l’oeil” raffiguranti colonne, animali, maschere, splendidi esempi di pittura parietale che rivelano l’alto livello tecnico raggiunto dalla pittura dell’epoca. L’unica tra le ville vesuviane che permette di ricostruire la composizione dei giardini interni, dei luoghi di riposo e meditazione che rivestivano un ruolo di grande importanza nella vita dell’aristocrazia romana.

Pranzo in tenuta vinicola alle falde del Vesuvio.

Nel pomeriggio visita di Pompei, sito archeologico unico al mondo, seppellito dalla terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C., descritta sapientemente da Plinio il Giovane, ospite nella casa dello zio Plinio il Vecchio, comandante della base navale di Miseo. Pompei, insieme alle vicine Ercolano, Stabia e Oplontis, ci offrono la possibilità di ricostruire gli aspetti sociali, economici, politici e religiosi delle città, dalle origini alla distruzione causata dall’eruzione del vulcano. Le Domus, gli impianti termali, le botteghe, i teatri, i monumenti pubblici, i templi, i graffiti, le sculture, gli affreschi e i mosaici riportati alla luce, danno perfettamente l’idea della vita quotidiana di una città antica. Tra le molteplici vestigia, ricordiamo le case pompeiane, non solo residenze ma luoghi che, nel tempo, hanno subito trasformazioni arricchendosi di schemi ornamentali più lussuosi, come cortili con fontane e colonne, pavimenti decorati a mosaici e i bellissimi affreschi policromi. Passeggiare tra le rovine entrando nelle case, esplorandone le stanze, visitando i tempi e le terme di 2000 anni fa, è come fare un salto indietro nel tempo che solo a Pompei è integralmente possibile.
Al termine delle visite, rientro in albergo.

Cena in trattoria tipica napoletana. Pernottamento.

Dopo la prima colazione partenza verso il colle di San Martino, dal quale si gode uno dei panorami più suggestivi e dal quale la vista domina l’intero Golfo di Napoli e parte del centro storico della città. Visita guidata alla Certosa di San Martino sulla collina del Vomero e accanto a Castel Sant’Elmo, uno dei siti più rappresentativi di Napoli in quanto storia, arte e bellezza paesaggistica si fondono in perfetta armonia. Fondata nel 1325 dal duca Carlo di Calabria è uno dei più importanti e monumentali complessi religiosi di Napoli, fulcro della pittura napoletana del ‘600 essa detiene un patrimonio di assoluto prestigio, tra cui la sezione presepiale che ruota intorno al grandioso presepe di Cuciniello, dal nome di colui che nel 1879 donò al museo l’opera costituita da circa ottocento elementi tra pastori, animali e accessori. Sono allestite inoltre la sezione Navale, il Museo dell’Opera, la sezione Immagini e Memorie dove immagini e oggetti raccontano la storia di Napoli dal Quattrocento all’Ottocento, la prestigiosa sezione Ottocento Napoletano, con una consistente raccolta di opere che hanno contribuito a rendere la collezione tra le più rappresentative del secolo XIX.

Pranzo libero.

Termine dei nostri servizi e partenza.

Polizza annullamento facoltativa.

Quota euro 22,00 per persona.
Questa polizza consente di annullare fino all’ultimo momento, avendo il rimborso delle quote pagate (salvo una franchigia), purché il motivo sia documentabile (certificato medico, ricovero ospedaliero, ecc.) come indicato al punto 3. di questa pagina